Manifesto

Perché la Rete Accompagna l’Innovazione?

Sin dagli anni 60, alcune correnti pedagogiche, evidenziavano la ormai ineluttabile necessità, per la Scuola, di una riforma che fosse quasi una rivoluzione,  scardinando i capisaldi fondamentali dell’Istruzione dell’epoca. C’era già la piena consapevolezza del fatto che una Scuola orientata solo a trasferire conoscenze non fosse in grado di far conseguire agli alunni le competenze indispensabili a divenire cittadini in grado di esercitare una convivenza civile. Parliamo ovviamente di un periodo storico in cui le conoscenze erano prerogativa di pochi e difficilmente accessibili. Nonostante oggi, dopo quasi 60 anni, grazie alle nuove tecnologie digitali, si viva nel mondo della accessibilità assoluta alle conoscenze ed alle informazioni e le neuroscienze abbiano chiarito le peculiarità dei processi di apprendimento, continuiamo a ritenere accettabile una Scuola lontana dalla possibile innovazione/rivoluzione, di cui tanto si è parlato, rivestita da progetti, gare, premi, eventi, fiere, convegni, ecc, ma immersa in un sempre più tradizionale ed infruttuoso processo di trasferimento di conoscenze, senza tenere conto delle esigenze neuropsichiatriche, emotive, relazionali degli alunni e soprattutto dei risultati rilevati nel prosieguo degli studi ed anche nelle applicazioni nella vita lavorativa.

Una Scuola che non riesce a proporre un processo di apprendimento che scaturisca dall’incontro con la realtà quotidiana e sia in grado di guidare gli alunni verso la estrapolazione, l’esplicitazione della cultura come strumento per vivere liberi rispettosi dei doveri e dei diritti, propri ed altrui ed imparare ad intraprendere appassionatamente il cammino della vita grazie al sapere ed al saper fare ed a vivere la Scuola stessa come un luogo di privilegio, un diritto  e non una prigione, un obbligo.  Oggi si parla tanto di alunni disinteressati, di ex alunni non in grado di esercitare alcuna forma di convivenza civile, e si pensa di poter risolvere questa catastrofe, aggiungendo altre discipline. Magari in un paese in cui la maggior parte dei cittadini non conosce la bellezza e l’unicità della fonte delle regole di cittadinanza, potrebbe essere utile, definire la nostra costituzione “sfondo integratore” dal quale partire per approfondire qualsiasi conoscenza, abilità, competenza.

La nostra rete, visti gli insuccessi o risultati estremamente episodici e frantumati seguiti ad oltre 20 anni di formazione dedicati all’innovazione Didattica, si propone di sostenere ed accompagnare la continuità e la “sistemazione”, ovvero la messa a sistema, delle esperienze formative orientate alla vera innovazione Didattica, non incentrata esclusivamente sulle nuove tecnologie ed il digitale, ma soprattutto sul cambio del Paradigma dell’educazione, attraverso le seguenti trasformazioni:

  1. dai Programmi ad un vero Curricolo Verticale articolato per profili di competenza;
  2. dall’Istruzione alla Formazione;
  3. dalla lezione Frontale (trasmissione di conoscenze) alla didattica collaborativa (cocostruzione delle competenze);
  4. dagli orari rigidi a quelli flessibili ( 6 o più ore in un banco e spazi angusti=una vera condanna);
  5. dagli spazi rigidi a quelli flessibili (dall’aula all’Ambiente di Apprendimento);
  6. dalle Classi rigide a quelle Flessibili (o aperte)(perché costringere tutti gli alunni in uno stesso identico percorso formativo);
  7. dalle Discipline oggetto dello studio alle Discipline strumenti per lo studio;
  8. dal libro di scuola/discipline alla realtà/competenze chiave (attraverso il digitale/multimedia)
  9. reale e costante utilizzo di svariati modelli Didattici, fondati sulla vera conoscenza dei processi di Apprendimento, ormai “stagionati” e citati spesso a caso, ma mai realmente “trasformatori”;
  10. dal Primo Ciclo “a pezzi” al Primo Ciclo del Curricolo unico
  11. dalla valutazione decimale (nonostante i Docenti abbiano a disposizione 11 voti, ancora si parla di +, -, –, ecc.), alla descrizione di un profilo di competenza personale.

Tutto per consentire la reale trasformazione della Scuola in un luogo di condivisione ed interesse, gradito a Docenti ed alunni, impegnati insieme in un processo di apprendimento guidato, per acquisire le competenze indispensabili a leggere, interpretare e vivere civilmente la realtà nella quale viviamo.

Una Scuola oggi ricca di alte professionalità spesso sacrificate, che dovrebbe riscoprire e ridisegnare se stessa, partendo proprio dalla condivisione delle tante competenze disponibili, ricercando e sperimentando attraverso collaborazioni plurime e costanti, non aspettando sempre un “inviato” che possa essere la panacea di ogni male.

La Scuola dovrebbe divenire anche laboratorio di osservazione e studio per le università in modo da favorire una reale continuità tra le varie istituzioni.

La nostra rete intende proporre la collaborazione sperimentale, tra Scuole di tutta l’Italia, collaborando con l’USR Campania e quelli delle altre regioni coinvolte,  per la creazione di un “fiume” formativo nazionale che sostenga ed indirizzi scientificamente i percorsi formativi, ed il contemporaneo accompagnamento, verso la messa a sistema dell’Innovazione.

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